A due anni e mezzo dall’introduzione del cosiddetto “metodo personalizzato” -vale a dire, la fissazione di prezzi differenti e “personalizzati”, impianto per impianto- da parte del leader del mercato italiano dei carburanti, la Fegica Cisl ha condotto uno studio dettagliato (la cui presentazione é consultabile on line o scaricabile in pdf) sugli effetti che si sono prodotti.
Ne emerge una situazione estremamente opaca e confusa (sono oltre 150, tra rete ordinaria e autostradale, i prezzi differenti fissati sulla rete a marchio) che rende impossibile, non solo agli automobilisti ma persino a Istituzioni e informazione, conoscere e dare conto ai cittadini di quale sia il reale posizionamento del “prezzo Eni” all’interno di un mercato che l’”azienda di Stato” condiziona in tutto e per tutto, dall’alto della sua quota mercato stabilmente ben oltre il livello fatidico del 30%.