L’Eni per cercare in qualche modo di distogliere l’attenzione da quanto sta accadendo nel nostro Paese, sulla deindustrializzazione spinta, sul sempre maggior ricorso ai contratti di Appalto per cercare un "riscatto" attraverso gli sport più amati dagli italiani, ha sponsorizzato il campionato italiano di calcio, alla modifica cifra (riferiscono prudenti notizie di stampa) di 22.000.000,00 di €uro l’anno per tre anni con la possibilità di prolungamento per altri due anni. Insomma, stando alle cifre, nei primi tre anni, un investimento -al netto di tutti gli ulteriori interventi di promozione- di oltre 66.000.000,00 di €uro. E, mentre si inseriscono a tappeto contratti di appalto, si tagliano posti di lavoro, sicurezza sul futuro per decine di migliaia di famiglie che ambiscono a costruire una speranza nella stabilità (negata), gli eredi di Enrico Mattei (che si starà certamente rigirando nella tomba) spendono -in un settore già "ricco ogni oltre misura (e decenza) e per il quale la politica, generosamente, ha riconosciuto sconti, dilazioni, bonus sulla tassazione degli ingaggi dei calciatori provenienti dall’estero- ogni anno l’equivalente del margine riconosciuto ai Gestori (non agli appaltisti) per la distribuzione di circa 600.000.000 di litri.
Comunicazione
QUANTA ARROGANZA!
- 03 Maggio 2024
In questi giorni, senza sosta, con l’obiettivo di arrivare ad una posizione di vantaggio, alcune Compagnie (e non solo) stanno pigiando sul pedale dell’acceleratore per far trovare il settore -alla vigilia di una possibile riforma- di fronte al fatto compiuto. Al raggiungimento debordante di tanti -illegittimi- contratti di appalto, rispetto ai quali immaginano che sarà possibile trovare soluzioni che non li cancellino.
IL SETTORE È IN LUTTO: È MORTA LA RAGIONE!
- 11 Aprile 2024
VITTIMA DI EGOISMI, CINISMO, PICCOLI AFFARI DI BOTTEGA, INCAPACITA’ DI LEGGERE LE DINAMICHE DEL SETTORE. NE DA’ TRISTE ANNUNCIO LA CATEGORIA DEI GESTORI CHE HA TENTATO, IN OGNI MODO, DI TENERE IN VITA ALMENO LA SPERANZA
Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose con il loro vero nome, senza trincerarsi dietro dichiarazioni di circostanza che hanno come unico, vero obiettivo quello di lanciare la palla nel campo dei Gestori rei -udite, udite- di essersi mobilitati per dire no! allo smembramento della rete, all’introduzione, forzosa (e con violenza, verbale e non) dei contratti di appalto per salvare quello che resta di un settore che, scientificamente, l’industria petrolifera sta tentando di distruggere da anni, dimostrando di aver perso tutta la sua capacità di assumere un ruolo-guida in un comparto strategico per la vita del Paese.
Siglato l’Accordo collettivo Aziendale con Eurogarage Italia (marchio Esso) per il Gestore Commissionario
- 10 Aprile 2024
Una significativa e concreta conferma della figura del Gestore degli impianti di carburanti in contrapposizione a chi nel settore mira a forme contrattuali anomale e di basso profilo
Nei giorni scorsi, Faib Fegica e Figisc – le Organizzazioni dei gestori italiani – hanno sottoscritto con la Eurogarages Italia spa – la piu’ grande rete di impianti a Marchio Esso – l’Accordo per definire le condizioni economiche e contrattuali dei Gestori “Commissionari” . Ne danno notizia le Organizzazioni stesse in un comunicato stampa .
Ordine del giorno dei gruppi dirigenti per la riforma del settore
- 11 Marzo 2024
Questa mattina si è tenuta la riunione dei gruppi dirigenti delle tre Federazioni. All’oggetto la discussione sula trattativa in corso con Unem ed Assopetroli con, al centro, i temi della ristrutturazione della rete e della contrattualistica. Mentre da una parte si è giunti ad una sostanziale convergenza, dall’altra -soprattutto per l’applicabilità dei contratti di Appalto-, al momento c’è una grande criticità dovuta al fatto che tali contratti non hanno alcuna “legittimazione” normativa.
E ADESSO?
- 24 Febbraio 2024
IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE IL RICORSO di Fegica e Figisc/Anisa: L’ARTICOLO 7 DEL “FAMIGERATO” DECRETO IMPOSTO DAL GOVERNO AI GESTORI È STATO CANCELLATO. CONSIDERATO CHE A NULLA ERANO VALSE LE RICHIESTE DI MODIFICA, LE AZIONI SINDACALI, GLI INVITI A RIFLETTERE ED A AVVIARE UN SERIO CONFRONTO DI MERITO CON LA CATEGORIA, ADESSO IL GOVERNO, IL MINISTRO URSO (ed il capo dell’Ufficio Legislativo), DOVRANNO APPLICARE LA SENTENZA. E BASTA!
Noi, lo ribadiamo, siamo sempre disposti a discutere ma non ad accettare, diktat imposti da chicchessia: siamo uomini liberi che rappresentano una Categoria che non si piega facilmente. È bene che questo lo si tenga a mente.
Appena uscita la sentenza, Fegica e Figisc/Anisa hanno emanato il seguente comunicato
Benzina. Il CdS accoglie il ricorso di Fegica e Figisc/Anisa e cancella il cartello del prezzo medio. Ora Urso tragga le conclusioni
- 23 Febbraio 2024
Il Consiglio di Stato con sentenza appena depositata, accoglie il ricorso presentato dalle nostre Federazioni contro il cartello del prezzo medio. Cancellato l’articolo 7 del dm Urso. Se le nostre Federazioni avevano ragione fino ad avventurarsi in un lungo contenzioso giudiziario, ora, chi ha negato l’evidenza dovrebbe trarre le conclusioni.
Il Consiglio di Stato da ragione ai Gestori sul cartello prezzo medio
- 23 Febbraio 2024
Il Consiglio di Stato ha dato ragione alle tesi di Fegica e Figisc riguardo al controverso cartello del prezzo medio regionale. La decisione ha accolto la tesi difensiva dei legali delle due associazioni rappresentanti dei gestori, aprendo la strada alla rimozione definitiva del cartello prezzo medio regionale.
Il cartello del prezzo medio regionale è stato oggetto di dibattito e contestazione da parte dei gestori, che ne denunciavano la sua inutilità. La decisione del Consiglio di Stato che ha Abrogato art. 7, costituisce un importante riconoscimento delle legittime preoccupazioni e delle argomentazioni legali presentate.
Il Tar accoglie il ricorso di Fegica e Figisc/Anisa: il cartello del prezzo medio e’ illegittimo anche perche’ assunto fuori dalle regole istituzionali
- 14 Novembre 2023
VITTORIA DELLA CATEGORIA CHE PORTA A CASA UN SIGNIFICATIVO RISULTATO; SUCCESSO DI FEGICA E FIGISC/ANISA CHE, SOLE, HANNO CREDUTO FOSSE POSSIBILE FAR VALERE LE RAGIONI DEI GESTORI NONOSTANTE LE PRESSIONI E FINANCHE CONTRO CHI SUGGERIVA DI NON DISTURBARE IL GOVERNO.
DA QUESTA VICENDA SI POSSONO TIRARE DUE PRIME CONCLUSIONI: LA PRIMA E’ CHE QUANDO LA CATEGORIA, UNITA (o quasi), SI IDENTIFICA CON L’OBIETTIVO DICHIARATO, IL RISULTATO POSITIVO DIVENTA RAGGIUNGIBILE; LA SECONDA E’ CHE GOVERNARE CONTRO NON E’ MAI DI BUON AUSPICIO. MEMENTO!